..uno sconosciuto che appena presa la fuga era già conosciuto, perché poche ore dopo l’attentato la polizia ha annunciato ai media che era un “fiché S”,
ovvero già seguito dal reparto anti-terrorismo.. Questa è la prima anomalia, perchè la mattina del giorno dell’attentato la squadra antiterrorismo si era già presentata a casa sua per perquisirla trovando un arsenale di armi, aveva il suo indirizzo e il suo dossier di potenziale radicalizzato, criminale multirecidivista, avevano già anche la foto segnaletica, e poteva fornirla con una semplice operazione informatica a tutte le pattuglie che vigilavano sul mercato di natale. Per circa 10 ore Chekatt doveva essere attivamente ricercato, anche a costo di riempire il mercato di natale di militari.
Niente, Cherif Chekatt sarebbe entrato armato di pistola nonostante i controlli e sarebbe ripartito in taxi da una zona pedonale!
Il taxi..
..comodo per scappare dalla scena di una strage, simpatico il tassista evidentemente, visto che mentre lo accompagna a Neudorf, viene a conoscenza di tutto il progetto del terrorista “l’ho fatto per vendicare i miei fratelli siriani” gli dice. Ecco, stavolta gli scenaristi non hanno optato per il documento ritrovato chissaccome, quindi serviva una confessione e l’avrebbe ricevuta un tassista senza identità. La fonte? Un canale di proprietà israeliana.
Se Cherif voleva farsi prendere spifferando tutto faceva prima a restare nel mercatino, facendo la solita azione da kamikaze (cosi’ cara alla drammaturgia dei servizi israeliani), la polizia aveva infatti trovato nel suo domicilio varie armi da guerra che gli avrebbero almeno permesso di aprirsi il cammino o uccidere molte guardie e passanti all’ingresso della zona protetta. Per entrarci, ovviamente era più facile nascondere una piccola pistola carica, ma il rischio di non riuscire a colpire nessuno perchè neutralizzato da una perquisizione era molto più alto. É anche curioso che nessuno abbia evidenziato il fatto che con una simile arma da 6 colpi neanche lo sniper più addestrato del mondo puo’ colpire 16 persone!
L’incongruenza del rapporto armi-vittime sarà approfondito più avanti.
Le immagini che subito giungono da Strasburgo sono tutte in altissima definizione, tranne quelle che mostrerebbero vittime, che ovviamente non si vedono.
Il bilancio reale, a giudicare da TUTTE LE IMMAGINI PUBBLICATE sarebbe quindi di zero morti e zero feriti. Le possibilità che nessun privato cittadino fotografasse o filmasse zone centrali o isolate dell’aftermath con il suo telefonino sono praticamente nulle. Cio’ lascia pensare che la simulazione che ha preceduto e permesso la chiusura di tutto il mercato potrebbe essersi svolta in una zona già parzialmente o interamente isolata.
Rita fa la preziosa..
perchè la rivendicazione islamista si fa attendere,
infatti prima di spacciare per buona quella che lei stessa e il suo collega Bruce Hoffmann scriveranno in arabo su Amaq per poi passarsela su SITE, devono aspettare il nulla osta delle autorità israeliane locali (locali di Strasburgo).
Poi eccola che arriva, la rivendicazione, poco dopo la presunta morte di Chekatt:
Persino la Germania comincia a ricercare il fuggitivo mentre lui in teoria avrebbe percorso appena 3 chilometri dal luogo della strage al posto in cui è stato freddato. Per prenderlo ci sono voluti 700 uomini e 3 giorni di ricerca.
Ci mancava poco che lo ritrovassero a casa sua in pantofole davanti a Netflix..
moventi
Lunedì 10 dicembre, reagendo alla deflagrante collera popolare dei Gilet Jaunes, Macron annunciava che “tutte le misure di sicurezza saranno prese per riportare la Francia alla calma repubblicana”.
Un paio di giorni dopo arriva l’attentato che ha permesso di ristabilire per l’ennesima volta l’État d’Urgence cambiandolo semplicemente di nome: Urgence Attentat.
Arrivano quindi controlli poliziari rinforzati per tutti, manifestanti compresi ovviamente, con 1800 militari supplementari per le strade.
Intanto i nomi delle vittime tardano ad uscire e tra i feriti ci sarebbero giornalisti, forse un po troppi statisticamente..
Poche ore dopo l’attentato, praticamente tutte le autorità politiche invitavano i Gilet Gialli a non manifestare il sabato successivo.
Altre motivazioni per mettere in scena un attentato di quel genere sono presumibilmente:
_Dare nuovo respiro ad una propaganda europeista mai cosi’ in affanno.
_Scatenare una guerra etnico-civile in Italia e in Francia per nascondere la lotta di classe che questi due paesi dovrebbero avere in comune. _Disinnescare la minaccia portata al sistema massonico-bancario che regge la propaganda europeista.
_Alimentare gli affari delle agenzie di sicurezza israeliane (cybersecurity, spionaggio, armi, sistemi militari, sistemi di repressione della folla, tornelli, gestione di crisi e simulazioni)
∞ guardate qui a mo’ di esempio: dopo una serie di falsi attentati la Francia ha speso 35 milioni di euro per costruire un muro di vetro attorno alla Tour Eiffel, mentre la sicurezza video era già affidata a Nice, società di proprietà israeliana.
Le vittime (lista aggiornata)
morti
1 sessantenne di Strasburgo – Pascal Verdenne – nessuna immagine sulla scena – colpo di pistola?
Sembra che avesse da poco presenziato ad una conferenza su “l’islamizzazione della Francia“.
1 turista di origine tailandese – Anupong Suebsamarn – nessuna immagine sulla scena – colpo di pistola
Sarebbe andato a Strasburgo invece che a Parigi che era la sua destinazione d’origine “per paura dei disordini causati dai Gilet Gialli”
1 afgano – Kamal Naghchband – nessuna immagine sulla scena – colpo di pistola
sarebbe musulmano e la sua morte è stata confermata dal fratello
1 italiano – Antonio Megalizzi – nessuna immagine sulla scena – colpo di pistola
attivo nella propaganda europeista, lavorava per europhonica
1 franco-polacco – Barto Pedro Orent-Niedzielski – nessuna immagine sulla scena – colpo di pistola
Amico e collega di Megalizzi, stava con lui quella sera e l’avrebbe addirittura ospitato a casa sua, nessuno della famiglia Megalizzi ha mai fatto menzione di questo giovane, neanche le due ragazze che erano in sua compagnia.
feriti
1 studentessa di Metz – senza nome
1 studentessa di Nancy – Lola Modacci – colpo di pistola alla schiena
1 ragazza di 19 anni – Jeanne Lohro – colpo di pistola al braccio
1 musicista – Jéremy Raoult – colpo di pistola alla carotide.
Nonostante sia fuori pericolo, l’atteggiamento del padre (che non si è precipitato a Strasburgo per sincerarsi delle sue condizioni), pare grottesco, tanto da ricordare quello di un altro attore di crisi (attentato di Barcellona), serenissimo nonostante la presunta morte del figlio poche ore prima.
1 polacco – senza nome
1 membro francese di Euphonica – senza nome
Quindi 5 colpi di pistola mortali, il 6° avrebbe ferito Jéremy Raoult, cio’ vuol dire che gli altri avrebbero riportato ferire da arma bianca o da rimbalzo di proiettile, quasi impossibile in un ambiente aperto, o da attraversamento della carne di un’altra vittima. Il 7° colpo ricevuto dalla studentessa di Nancy non è plausibile perchè sarebbe un colpo diretto. Stesso dicasi per la 19enne Jeanne Lohro (8° colpo di pistola). Ricaricare quell’arma antidiluviana durante la concitazione dell’atto sembra altamente improbabile. Nessun agente di sicurezza sarebbe riuscito ad intercettare il terrorista prima che si dileguasse, quindi l’azione è stata particolarmente rapida tra il 1° e l’ultimo sparo.
Resta da chiedersi: chi dunque sarebbe stato ferito dal coltello?
Alcuni nomi sono usciti fuori dopo ben 7 giorni nonostante tutti fossero dotati di documenti o altri mezzi di riconoscimento immediato (carta di credito, carta SIM). É bene ricordare che due anni dopo un’altro attentato di natale, quello di Berlino, i nomi delle 7 presunte vittime tedesche non sono stati ancora rivelati. I-M-P-O-S-S-I-B-I-L-E
La notizia viene diffusa ancora una volta da BFMTV, canale di proprietà di Patrick Drahi, multimiliardario israeliano, magnate dei media, che regge la propaganda Macron.
i figuranti italiani
Eh sì, quando possono i servizi israeliani una particina ce la danno sempre. Antonio Megalizzi è stato scelto per rappresentare la vittima italiana. L’unico della sua cerchia a parlare sarebbe il ristoratore trentino Danilo Moresco, il padre della fidanzata Luana.
Questo però non sembra il messaggio di chi ha scampato la morte e lasciato letteralmente due colleghi in terra:
Altra anomalia: Chi può aver detto allo staff di Europhonica che “i loro colleghi erano fuori pericolo”? La farnesina? fonti locali? polizia? conoscenti? chi?
Tornando ai Megalizzi natalizi, Moresco dice al microfono: “erano insieme ma le ragazze sono scappate, lui è rimasto indietro perchè è stato colpito, se ne sono accorte quando erano già rifugiate in un ristorante”
Il terrorista sarebbe quindi stato abbattuto nello stesso quartiere dove si sarebbe fatto accompagnare in taxi. Un genio.
Ecco il racconto che fa Remy Heitz,
procuratore della repubblica di Parigi:
– 3 morti + una vittima in morte cerebrale
– 13 feriti tra cui uno gravissimo
– una pattuglia di polizia ha riconosciuto il sospetto
– Chekatt è stato visto cercare di entrare in un palazzo
– la polizia gli ha chiesto i documenti
– Chekatt ha sparato
– 2 dei 3 poliziotti hanno risposto al fuoco uccidendolo
– Chekatt aveva un vecchio revolver con 6 munizioni
– stiamo cercando i complici
– 4 membri della sua famiglia sono tenuti in prigione insieme a 3 dei suoi amici.
Le prove portate dalla polizia? ZERO, come al solito.
Questa verifica, se realizzata normalmente, sarebbe una tappa cruciale per lo scambio d’informazioni tra medici ed esperti, per stabilire senza ombra di dubbio che tipo di pallottola avrebbe colpito la vittima (pallottole esplosive?), la sua eventuale compatibilità con l’arma e in sede di autopsia verificare l’effettiva impossibilità di operarlo. Per non parlare dell’immediata presa d’azione della magistratura per seguirne tutte le fasi, dovutamente corroborata da una conferenza stampa.
Non se ne farà niente, perchè Megalizzi non puo essere morto in un attentato che non ha avuto luogo o se è morto la pallottola non puo essere stata sparata da Cherif Chekatt, il quale a sua volta non puo aver partecipato all’evento perchè già in consegna della squadra antiterrorismo, o addirittura già liquidato. Ancora un cinepanettone con regia israelo-francese quindi, del quale si seguiranno gli sviluppi.
Nel Novembre del 2015 si svolgeva una delle più complesse messe in scena della storia d’europa. Il teatro era Parigi e i media ci hanno raccontato una trama tagliata su misura per gli interessi geopolitici di chi l’ha messa in atto.
Il nostro obbiettivo non è convincere chi si è fidato della menzogna ufficiale che gli attentati di Parigi siano in realtà una colossale frode, ovvero un’operazione d’ingegneria sociale finalizzata al controllo strategico e psicologico delle masse. Noi parleremo per chi questo lo ha già capito, perchè troppe incongruenze, troppe assurdità sono già emerse per poter anche solo fantasticare della minima responsabilità islamica.
Ci pare ovvio che i nostri lettori siano già coscienti che un evento così grossolanamente costruito dai servizi e ancora più volgarmente truccato dai media non può essere confuso con un vero attentato. Il nostro obbiettivo è quindi approfittare della data anniversario per presentare alcune evidenze che confermano la responsabilità dei servizi segreti israeliani e francesi e la completa malafede dei media, da sempre orchestrati all’unisono sotto la direzione del macro-patronato israeliano.
Teniamo a precisare che non possiamo escludere la presenza di vere vittime, è possibile che un commando abbia usato armi vere, ma di certo i conti non tornano nè in fatto di morti nè di feriti, e d’altra parte si deve considerare definitivamente esclusa la matrice islamica così come presentata dai media di regime.
La narrazione ufficiale in estrema sintesi:
lo stato islamico avrebbe perpetrato una serie di attacchi coordinati in diverse località della capitale francese servendosi di un commando omicida e suicida (killers e kamikaze entrati in azione contemporaneamente).
I siti colpiti sono i seguenti:
1 – Saint-Denis – Stade de France (3 esplosioni)
Tre kamikaze si sarebbero fatti esplodere all’esterno dello stadio durante l’amichevole Francia/ Germania, ci sarebbe un solo morto, non è stata fornita nessuna immagine dei terroristi, nessuna immagine della vittima, un terrorista si sarebbe fatto esplodere in una zona completamente isolata.
2- Parigi 10° distretto – Ristorante Le Petit Cambodge, Bistrot Le Carillon
Nessuna prova di un attacco con Kalachnikov, i danni non sono coerenti con l’arma usata, non esistono foto di vittime, c’è solo il racconto di sedicenti testimoni.
3- Parigi 11° distretto – Café La Bonne Bière, Ristorante Casa Nostra
Nessuna immagine inequivocabile di morti o feriti al Bonne Bière, gli spari sul Casa Nostra sembrano veri ma il terrorista non spara sulle due donne all’entrata del ristorante, impossibile stabilire se qualcuno sia stato ucciso fuori.
4- Parigi 11° distretto – Bataclan
Le immagini dell’esterno corrispondono ad un’esercitazione e non esiste quasi nessun video dell’azione terroristica all’interno, l’unico video rilasciato dai media mostra la band che stava ancora suonando e non ci sono immagini delle vittime.
5 – Parigi 11° distretto – Bar La Belle Équipe
L’azione di soccorso è compatibile con un’esercitazione, non vi si mostra inequivocabilmente alcun morto, la polizia si è fatta accompagnare dalle telecamere di una televisione privata durante il primo intervento, un atteggiamento inconcepibile in caso di vero attentato.
6 – Parigi 11° distretto – Ristorante Comptoir Voltaire
Nessun morto malgrado un kamikaze si sarebbe fatto esplodere all’interno col ristorante pieno. L’esplosione mostrata in video sembra una scatola lanciacoriandoli.
Vediamo ora alcuni fatti che mostrano il modus operandi classico riscontrato in molti altri hoax di matrice israeliana e alcuni aspetti che rivelano l’enorme raggiro montato dai media per nascondere la complessa messa in scena, per dirla in inglese la psychological operation (PsyOp) gestita dalla rete israeliana radicata in Francia.
Attori di crisi, protagonisti e figuranti
Ce ne sono a decine, ne abbiamo scelto alcuni.
Valeria Solesin è data per dispersa al Bataclan, la famiglia lancia ufficialmente l’allarme alla farnesina, ma 24 ore dopo incredibilmente il suo fidanzato dichiara che sarebbe morta fra le sue braccia, un caso clamoroso e inquietante corroborato dall’incomprensibile atteggiamento dei genitori e completamente trascurato dai media. Rosario Marcianò diffonde in rete una foto di una ragazza che puo essere solo la Solesin, viva e sorridente all’esterno del Bataclan.
Jesse Hughes, il cantante degli Eagles of Death Metal, il gruppo che si esibiva al Bataclan mentre si sarebbe svolta la sparatoria.
Soprannominato “the devil”, Hughes è un autoproclamato satanista, sionista radicale, si dichiara fervente sostenitore d’Israele, si ispira ad Anton LaVey, fondatore della Chiesa di Satana e trafficante d’armi al servizio d’Israele. Ha dichiarato che il personale di sicurezza era assente la sera dell’attentato, poi ha ritrattato dicendo che era tutto normale e si è scusato. Ha dichiarato che il Bataclan è stato colpito perchè sarebbe un luogo che sostiene l’esercito Israeliano. Diverse iniziative di raccolta fondi per l’IDF si sono infatti svolte al Bataclan. La sua fidanzata Tuesday Cross è satanista, ha registrato su periscope le immagini di un individuo completamente vestito di nero che potrebbe essere un membro del commando implicato nella scenografia dell’attentato.
Intervista agli Eagles of Death Metal rilasciata a un giornalista anglo-israeliano che lavora per Vice.
Quella sera al Bataclan non si esibivano solo gli squallidi ed allora semi sconosciuti Eagles of Death Metal, ma anche i White Miles.
Di loro si è parlato poco e si sono sottratti alle interviste. È curioso però come un gruppo che abbia perso un membro del suo staff e abbia un amico tra i feriti ci metta ben 4 giorni ad “accorgersene”. È più probabile che siano stati “invitati” a parlarne solo dopo un briefing da parte dei servizi israeliani, gli stessi che hanno fornito il copione al quale anche gli EODM si sono attenuti pur con qualche incidente dovuto alla loro sciattoneria. Vada per il loro amico ferito che resta in incognito per ragioni di privacy, ma come mai i White Miles sono incapaci di citare il nome del membro del loro staff ucciso?
Il ministro degli interni Bernard Cazeneuve è un alto massone apertamente ultra-sionista, le sue conferenze stampa figurano tra le più improbabili performance attoriali e sono regolarmente farcite di inesattezze e palesi menzogne. In particolare Cazeneuve afferma che le normali procedure d’intervento siano state rispettate il 13 novembre mentre la stessa brigata delle forze speciali della gendarmeria dichiara che gli è stato impedito di intervenire al Bataclan per ordine del prefetto.
Sophie Dinand, giovane studentessa di chimica, interessata ai profumi e in cerca di notorietà, probabilmente mandata alla ribalta dal profumista Pierre Dinand, è un esempio di come i servizi preparino uno script che sarà distribuito a tutti gli attori di crisi e a tutti i media che li intervistano, a questo script bisogna attenersi scrupolosamente per evitare l’accumulo di contraddizioni, difficilissime da arginare in caso di scenografia del terrore. Notate in questa pacchiana intervista l’uso della parola firecracker : bombetta,mortaretto,botto. Il termine è sconosciuto ai francesi, ancora più sconosciuto ad una persona con un livello d’inglese così basso e sprovvista di spontaneità espressiva. Praticamente tutti gli attori di crisi confrontati agli spari di un Kalachnikov o di una bomba (Stade de France) parleranno di fireworks o firecrackers e sempre nella stessa frase, sempre nello stesso contesto “we didn’t realize at the beginning, we thought of some firecrackers”. La povera Sophie ha probabilmente letto un testo fornito da CCTV America e ha ricevuto una paghetta per recitare il copione di “resistenza al terrorismo”, questo è un esempio fra centinaia.
Le uniche immagini della “fuga dal Bataclan” sono state riprese da Daniel Psenny, un giornalista di Le Monde, dal suo appartamento adiacente alla sala concerti. Sia Le Monde che il Bataclan appartengono al gruppo Lagardère, ma guarda un pò che coincidenza. Eroicamente, invece di continuare a riprendere, Psenny scende di casa e va ad aiutare un ferito, un certo Matthew che preferisce non rivelare il suo cognome e che sarebbe un doppio sopravvissuto, ovvero si sarebbe salvato dall’attentato al Bataclan e dall’attentato alle Twin Towers dell’11 settembre 2001.
Perchè no? Tutto è possibile..
L’esercitazione
Come in ogni false flag o hoax che si rispetti, non poteva mancare l’esercitazione di gestione di crisi, in questo caso il giorno stesso degli attentati. Patrick Pelloux, urgentista del SAMU, molto vicino a François Hollande, già implicato nel FF di Charlie Hebdo rivela candidamente in diretta che la mattina stessa del 13/11 al SAMU è stato richiesto dalla direzione degli ospedali di parigi di svolgere un’esercitazione su attacchi terroristici “multi sito”. Da gennaio al 13 novembre, avvengono due sole esercitazioni, quest’ultima ha interessato tutti gli 8 centri d’urgenza della capitale. Pierre Carli, direttore del SAMU afferma che avrebbe partecipato anche personale tecnico israeliano in quanto “esperti di tali urgenze”.
Il direttore generale di “assistenza pubblica/ospedali di Parigi”: Martin Hirsch è inoltre legato al CRIF, maggiore lobby sionista di Francia attraverso Marek Halter, considerato dal controspionaggio e dai media indipendenti come un agente israeliano in Francia. http://www.panamza.com/051215-attentats-simulation/
I terroristi
Le autorità francesi hanno pubblicato la foto di tutti i terroristi coinvolti.
Ne manca uno però
e non a caso, questo non corrisponde a nessuna foto e fisicamente è incompatibile con i profili già segnalati.
Varie testimonianze evocano l’aspetto di alcuni membri del commando con modalità simili, ancora una volta incompatibili con gli identikit forniti dalla polizia.
Ad esempio: “Era molto muscoloso, come un sollevatore di pesi, aveva capelli neri corti ed era sbarbato di fresco”. In particolare c’è una testimonianza sul terrorista che smonta completamente la versione della polizia.
Praticamente nessun testimone intervistato ” a caldo” parla dei terroristi come di persone d’aspetto magrebino, o musulmano, o nord-africano o mediorientale. Nessuno fa una descrizione che assomigli minimamente agli identikit pubblicati dalla stampa via il ministero degli interni, a meno che non si veda tra le facce che vi abbiamo mostrato qui sopra un uomo “alto e biondo”…
Un’altra testimone dice di aver visto una donna tra i membri del commando del Bataclan, una presenza di cui le autorità non hanno mai fatto menzione.
Le stranezze del Bataclan
Ancora non si sa con certezza se questa sia una foto autentica o una messa in scena. Tuttavia ora si sa, e questo grazie al giornalista investigativo Hicham Hamza, chi l’ha messa in circolazione per primo.
Si tratta del conto Twitter di Israel News Feed
Account legato a un’utenza basata a Gerusalemme e gestito da una fantomatica ONG legata all’esercito israeliano, si chiama United Hatzolah, è co-diretta da un ex capo del Mossad,
ed è attualmente diretta da Mark Gerson, uno dei leader neoconservatori e ultrasionisti che hanno coordinato il “Project for a new American Century”.
Per chi non sapesse cosa sia rimandiamo a wikipedia e ci limitiamo a ricordare qui uno dei passaggi più significativi del suo testo fondatore, ormai celebre per chiunque abbia studiato i fatti dell’11 settembre in modo serio:
“Further, the process of transformation, even if it brings revolutionary change, is likely to be a long one, absent some catastrophic and catalyzing event – like a new Pearl Harbor”.
In termini semplici si evoca la necessità di creare catastrofi (e stragi) per condizionare l’opinione pubblica facilitando l’adesione popolare ai progetti imperialistici ed egemonici di Israele e degli USA.
Dov’è il personale di soccorso, dove sono le autorità poliziarie in questa foto? La domanda più prosaica e meno intellettuale di tutte però è la seguente:
Come fa una ONG israeliana ad arrivare al Bataclan prima della polizia e della stampa francese? La risposta, oltre ogni ragionevole dubbio è questa, i servizi segreti israeliani ne hanno preso il controllo.
Il concerto degli EODM era organizzato dal figlio di un terrorista israeliano.
La William Morris Endeavor, società di gestione degli Eagles of Death Metal appartiene ad Ariel “Ari” Emanuel, agente hollywoodiano, fratello di Rahm Emanuel, ex Chief of Staff della presidenza Obama e figlio dell’estremista razzista Benjamin Emanuel, ex militante del gruppo terrorista israeliano Irgoun.
L’11 settembre del 2015, il Bataclan viene ceduto a Lagardère da Joël Touitou, residente in Israele, fratello del noto rabbino ultrasionista David Touitou, mentre l’altro fratello Pascal ha gestito la sicurezza del Bataclan al momento dell’attentato. Un’intera famiglia al servizio di Israele con tanto di raccolte fondi, galà e esercitazioni militari all’interno.
La ligue de défense juive, altro sostenitore israeliano esperto di sabotaggio delle istanze palestinesi, è un grupuscolo pro-israeliano già dichiarato illegale negli USA ma che agisce in Francia attraverso un’incessante propaganda sionista, intimidazioni e aggressioni contro i sostenitori della causa palestinese. Appoggiati dal governo e protetti dalle autorità si muovono fuori dalla legge e fanno da ponte alle direttive di Tel Aviv.
Questa foto è un sunto della loro campagna di disinformazione.
La LDJ fa un parallelismo tra gli attacchi terroristici a Parigi e le aggressioni ai coloni di Gerusalemme, una tiritera ripetuta come un mantra da Netanyahu ed altre autorità israeliane, tra cui i rabbini sionisti.
Proviamo a fare chiarezza ristabilendo una logica fattuale.
-le aggressioni contro ebrei riportate dalla stampa israelo-diretta sono dei falsi clamorosi, spesso pubblicamente smentiti,
Il gioco è semplice, si spara a un palestinese indifeso e gli si posa a fianco un coltello per inscenare la legittima difesa, la polizia israeliana arriva, constata la presenza del coltello e il caso è chiuso, senza indagini e senza processo, non resta che aspettare l’arrivo di eventuali parenti della vittima che si occuperanno del funerale.
-i casi di vero attacco all’arma bianca perpetrati dai palestinesi contro l’occupante israeliano sono un’esigua minoranza
-si moltiplicano gli episodi di esecuzioni sommarie di giovani palestinesi, donne comprese, con l’evidente complicità della polizia e la consueta impunità generale
-la protezione giuridica dei criminali ebrei, è uno dei tratti distintivi del progetto di pulizia etnica tuttora in corso.
Intanto a Gerusalemme le case palestinesi demolite da Israele non si contano più, l’apartheid è a tenuta stagna, le vessazioni e le ingiustizie sociali sono all’ordine del giorno e la diplomazia internazionale non offre via d’uscita alcuna da un’occupazione sempre più barbara. Non a caso, in tutto il mondo i servizi segreti israeliani e americani hanno trasformato i governi in un teatrino di marionette, la stampa è fagocitata dalle loro urgenze propagandistiche e la cultura è contaminata dal satanismo consumistico dominante. Correggiamo quindi il messaggio:
FROM PARIS TO JERUSALEM, ZIONISM MUST BE STOPPED.
A questo proposito, un fatto importante, sapientemente manipolato dai media, è il seguente:
Nel 2008, militanti pro-palestinesi non violenti manifestano davanti al Bataclan per opporsi alla serata di gala per il Magav, la polizia di frontiera israeliana, conosciuta per la sua efferatezza verso i palestinesi. La stampa riferisce invece dell’avvenimento come di “un’aggressione di manifestanti pro palestinesi”.
Se c’è un posto, a conti fatti, dove un commando del Mossad aveva più facilità ad agire a Parigi, quello è proprio il Bataclan, perchè all’epoca era una sorta di bastione israeliano. Ma il teatro di un hoax o di un false flag potrebbe essere la sede di Charlie Hebdo, la sede di Libération, o quella di Itele/CNews, perchè sono tutte postazioni di proprietà di magnati israeliani, tra cui Patrick Drahi, l’uomo più ricco d’Israele che si è comprato mezza Francia.
il supermercato Hyper Cacher invece, usato come scenografia per l’hoax del 9 gennaio 2015 era stato venduto il giorno prima dell’attentato, sempre da un israeliano partito a vivere in Israele.
La rivendicazione
Ecco la rivendicazione di ISIS, diffusa ancora una volta da Rita Katz e il suo sito legato al Mossad e alla CIA. Da quale fonte islamista l’avrà presa? Ancora una volta da Amaq, un presunto canale dello Stato Islamico al quale solo la Katz sembra avere accesso.
Obbligatorio aggiungere il nome di Allah qui e là un pò a casaccio per dare al piatto un aroma ancora più intenso..
..di FAKE.
Ovviamente la stampa accetta senza la minima distanza critica le più assurde dichiarazioni degli inquirenti nonostante la completa assenza d’investigazione, e in un circolo vizioso auto referenziale crea ed alimenta la propaganda di guerra sfidando il senso del ridicolo. Guardate qui.
Ancora una volta i terroristi avrebbero portato con sè i consueti documenti a prova di bomba.
Il manichino del comptoir voltaire.
Brahim Abdelslam sarebbe l’unica vittima del Comptoir Voltaire. Sarebbe entrato e avrebbe tranquillamente ordinato al tavolo, poi avrebbe inspiegabilmente azionato la sua cintura esplosiva provocando una deflagrazione che ha ferito una cameriera. Lasciando da parte l’assurdità dell’azione terroristica da lui perpetrata, esiste una testimonianza di un infermiere (un non meglio precisato David, 46 anni) che gli avrebbe praticato un massaggio cardiaco senza sapere che si trattava di un terrorista. Le immagini amatoriali sono state diffuse da tale Marie Louise Gumuchian, giornalista della sede CNN di Londra licenziata nel 2014 per plagio, sembra che ne abbia commessi almeno 50 prima di farsi scoprire. PROBLEMA: nelle immagini amatoriali fornite da questa donna a Daily Mail è chiaramente udibile un SUONO MECCANICO caratteristico dell’uso di manichini da pronto soccorso e corrispondente all’azione del sopracitato David. France2, Reuters e Le Monde sceglieranno però di trasmettere il video coprendo quel suono. Questo curioso dettaglio potrebbe essere spiegato dal fatto che sotto il corpo del terrorista si trovasse uno o più oggetti che potevano provocare quel rumore, ma l’infermiere intervistato dice chiaramente di “aver adagiato il corpo a terra” prima di praticare il massaggio cardiaco.
Il video riassuntivo offerto da Panamza, notare la strana barba del terrorista, scambiato all’inizio per una vittima dal soccorritore che dichiara di averne trovato il corpo a terra “perfettamente intatto”.
Nel penultimo paragrafo dell’articolo che riprende l’intervista all’infermiere viene infatti riportata una frase significativa: “en le mettant par terre”, il suono proviene quindi dal manichino e non da eventuali altri oggetti sottostanti.
La cerimonia in omaggio alle vittime del 13 novembre
Si è tenuta il 27 novembre nella piazza “des Invalides” a Parigi. La prima cantante ad esibirsi per l’omaggio alle vittime degli attentati è una franco-israeliana.
Ha servito l’aviazione israeliana per 3 anni, ha dichiarato di aver trovato il suo servizio militare “piacevole”.
È stata scoperta da produttori musicali francesi grazie alla sua partecipazione ad un galà parigino organizzato dall’esercito israeliano.
A quanto pare torna regolarmente in Israele almeno due, tre volte all’anno.
Yaël Naim, di 37 anni, nata da genitori ebrei tunisini, è stata scelta direttamente dall’Eliseo, ovvero dal presidente della Repubblica.
I sionisti che controllano la Francia non fanno mai mancare la beffa dopo il danno, l’umiliazione della vittima è un tratto distintivo e imprescindibile delle loro azioni. Vedi le varie campagne di raccolta fondi per gli attori di crisi dove il pubblico viene preso in giro due volte, prima lo si commuove, poi gli si chiede di pagare per lo spettacolo. Intanto mettono l’état d’urgence, ovvero le leggi liberticide con poliziotti dispiegati in ogni dove per mostrare la realtà della gabbia in cui viviamo, e gli appalti della sicurezza nazionale vengono affidati alle solite compagnie israeliane. Un sistema che prevede il controllo di tutte le infrastrutture, di tutti i posti strategici delle istituzioni, un sistema di annientamento popolare basato sulla frode massonica e reso possibile dall’ipnosi di massa creata dai media di regime.
Se la matrice sionista degli attentati del 13 Novembre non vi pare sufficente, continueremo a portare nuove prove, l’articolo sarà regolarmente aggiornato. Se lo ritenete già valido, diffondetelo su tutti i canali a vostra disposizione. Grazie.
Salvo Mandarà invita Massimo Mazzucco a discutere di una presunta “teoria dei manichini” o “teoria del tutto falso”che sembra impadronirsi della rete per screditare i veri informatori che parlano di false flag. Tra i sostenitori di questa teoria troviamo Minniti, Marciano’, Quaranta e Terra, ma ce ne sono altri e c’è lo stesso intervistatore: Mandarà.
Salvo fa una corretta presentazione dei due schieramenti: c’è chi crede ai false flag con terroristi di “origine musulmana”, mentalmente manipolati, che compiono la strage concretamente, con sovra-gestione dei servizi; (Messora, Mazzucco, Ballardini, Barnard, Carpeoro ecc..)
e c’è chi crede che non ci siano nè esecutori reali nè vittime, che si tratti di messe in scena fatte da servizi con la partecipazione di polizia, medici collusi, giornalisti asserviti e largo uso di attori di crisi. Si tratta allora di Hoax.
Va detto intanto che per noi la “Teoria dei manichini” non è una teoria, è semplicemente cio’ che vediamo, e che Mazzucco non vede.
Mazzucco: “L’esperienza mi ha insegnato che non ci si puo più stupire di niente, cio’ che non sembrava plausibile dopo analisi diventa possibile” Ecco, questo è l’atteggiamento giusto, vediamo se Massimo sarà capace di mantenerlo durante tutta l’intervista.
Il problema, secondo lui è la fattibilità pratica e la logica, ci sarebbe una mancanza di logica nello scenario di una messa in scena senza vittime.
Mazzucco: “La teoria è che è tutta una messa in scena, allora quando vedi dozzine di morti sono tutti manichini, sono tutti attori?” In realtà nei video “amatoriali” di Barcellona ci sono pochi figuranti, c’è una scarsa decina di feriti e i morti non si vedono mai chiaramente. Eppure la conta ufficiale è di un centinaio tra morti e feriti.
Mazzucco: “manichini finti mescolati a persone vere?” No, sono manichini veri mescolati a feriti falsi
Salvo chiede “Cosa vedi in questa foto?” Massimo risponde: “Una persona che è stata maciullata in qualche modo” Noi vediamo un’impossibilità anatomica, poco importa come ci si rompe le ossa, quelle non sono gambe vere.
Mazzucco: “è meglio fare un discorso generale perchè sulla foto singola non ne usciamo”, “l’interpretazione è soggettiva perchè le immagini non sono abbastanza buone”. Ma è proprio perchè le immagini non sono buone che non possono essere davvero amatoriali e quindi libere da editing. Con i moderni cellulari dovrebbero essere molto più nitide e soprattutto più numerose, pensate soltanto a quante persone fanno i selfies ad ogni metro di una passeggiata, e siamo Alle Ramblas! Due soli video disponibili, potenzialmente soggetti a manipolazioni, prima sceniche e poi grafiche. E perchè avrebbero usato tali immagini se non per coprire la mascherata e sostituire le prove che confermino senza ambiguità la presenza di morti e feriti veri? La foto singola è peraltro importantissima perchè soggetta all’intuito e allo spirito critico di ognuno. Dire “questo è un manichino” non è far funzionare la propria immaginazione per dare una conferma a un’idea che avevamo già, è una semplice constatazione sulla base di cio’ che stiamo vedendo, un’analisi immediata che è frutto della nostra esperienza, in particolare sulla percezione dell’anatomia umana. Infatti, è possibile mai che due gambe possano piegarsi in questo modo?
Mazzucco: Le persone a terra sono feriti veramente o fanno finta?
Salvo: “ci potrebbero essere feriti veri anche se propendo per nè morti e ne feriti” Secondo noi non ci sono feriti veri, non questa volta, non a Barcellona.
“Se ci sono degli attori, gli altri coinvolti se ne accorgerebbero, quindi è probabile che siano tutti daccordo” Infatti questo è almeno altrettanto probabile della teoria dei “terroristi manipolati mentalmente”, se non di più.
Mazzucco: “Per ciascuna delle cose che trovi strane io posso avere una spiegazione logica” Anche noi possiamo trovare una spiegazione, diversa dalla sua e non meno plausibile. Abbiamo già sentito questo ragionamento in bocca ai debunkers.
Aggiunge Mazzucco: l’incidente del mio amico che faceva motocross, frattura scomposta al braccio, finchè tu la forzi non si vede” Questa spiegazione è incompleta, guardiamo l’immagine 1 , ipotizziamo che questa sia una gamba già rotta sulla quale il ferito non ha ancora esercitato il peso del suo corpo, o comunque non si è mosso, allora perchè nell’immagine 2 la scarpa è slacciata, sfilata e riposta sotto il piede come per reggerlo? si è tolto la scarpa prima di mettersi in piedi senza rendersi conto che era fratturato o se l’è tolta dopo il piegamento dell’osso? o chi gliel’ha tolta, e perchè? perchè quel ferito, in due momenti diversi non è ancora preso in cura dai medici ma giace sotto quelli che sembrano due passanti? La spiegazione del “prima e del dopo” di questa gamba rotta potrebbe stare nella manipolazione delle immagini o nell’uso di una gamba fasulla, la sola tesi della frattura vera che si dichiara qualche minuto dopo il trauma non è sufficente.
Mazzucco: “devi disseminare un certo numero di manichini in un gruppo di persone ferite realmente” Chi lo ha detto, ci sono invece manichini e attori, i feriti sono falsi.
Mazzucco: “qualcuno il camion lo fa passare davvero”,”anche il camion finto?” No, il camion è vero ma viene parcheggiato sul posto già ammaccato e senza uso di sangue finto perchè non vogliono metterlo, vogliono creare un corto circuito logico. (un’impronta mnemonica, come vedremo più avanti). Sono stati rilasciati solo DUE video di telecamere a circuito chiuso dove più che vedere un furgone in corsa lo si indovina, ma divergono di 10 minuti e sono anch’essi soggetti a manipolazione.
Mazzucco insiste molto su questo punto: “qual’è il vantaggio di aggiungere manichini se ci sono feriti?”
Insiste sul fatto che bisogna far valere la logica, secondo lui non sta in piedi soprattutto l’ipotesi del tutto falso. Che è invece per noi la più probabile e la più semplice da realizzare nelle modalità già collaudate dai servizi segreti.
Non si aggiungono manichini a feriti veri, i manichini vengono portati sulla scena allo stesso tempo degli attori di crisi. Inoltre, se ci fossero morti e feriti veri ci sarebbe probabilmente una ricostruzione della polizia e una conferenza stampa del coroner, cioè del medico legale, l’avete vista voi? E avete visto cosa succede quando la polizia chiama “certi medici” per raccontare una scena che non possono aver visto?
Mazzucco dice che una volta ha bloccato gli Champs Elysees per 2 ore, per un lavoro fotografico, e che non è possibile chiudere un’area per 2 ore per fare un attentato, “non si puo fare senza che la gente se ne accorga”. INVECE NON SERVONO DUE ORE, UNA MEZZ’ORA POTREBBE BASTARE PER ALLESTIRE IL SET E REGISTRARE I FALSI VIDEO AMATORIALI Anche quando qualche testimone si accorgesse della messa in scena, sarebbe inevitabilmente zittito o ignorato, altre volte sono poco coraggiosi o personalmente poco strutturati per esporsi ai media, comunque la maggior parte dei testimoni non possono o non vogliono parlare. Giuseppe Sapio, per esempio, è stato coperto d’insulti e ha ritrattato, aveva detto che secondo lui “non era successo niente“.
Mazzucco: “La mancanza di una prova non è la prova di una mancanza” E allora perchè credere alle autorità sulla parola? L’assenza di immagini amatoriali o di telecamere di sorveglianza è una prova del mancato passaggio del van, se esistessero sarebbero trapelate in qualche modo. Quindi niente immagini = niente prova del passaggio del veicolo ad alta velocità per i 600 metri non coperti dai video “amatoriali”.
e non c’è prova del suo passaggio nella parte finale perchè le uniche immagini lo presentano già fermo!
Salvo: “mandano via la gente e poi fanno la messa in scena” Per noi è altamente probabile.
Versione di Mazzucco: “Tommix non ha capito cos’è il false flag, prendi dei controllati mentali islamici, non è un problema convincerli, il furgone è reale, chi è andato a uccidere è reale, poi incolpi il terrorismo islamico, Minniti invece usa il concetto di false flag e senza un passaggio logico dice che è tutto falso”. “ci sono le interviste ai medici degli ospedali”, “al papà e la mamma bisogna dirglielo che il bambino non è morto e che è alle Bahamas”, “li fanno con i controllati mentali”, “l’attentato è vero ma il mandante è un altro” Il punto di Massimo è chiaro ma che Tommix non abbia capito cos’è un false flag è tutto da dimostrare. Il concetto è davvero semplice:
Hoax = niente morti e niente feriti, immagini taroccate, attori di crisi, manichini, falsi medici e quant’altro, per creare uno scenario studiato dai servizi segreti.
False Flag = vero attentato con veri kamikaze manipolati e vere vittime, con sovragestione affidata ai servizi.
Gli Hoax sono anche false flag perchè la responsabilità del falso atto terroristico è inventata e falsa, ma i false flag non sono sempre Hoax, possono avere singole parti organizzate come Hoax, ma ci possono anche essere vittime autentiche nell’integralità della scena.
Quest’ultima metodica è in disuso in Europa e in gran parte dell’occidente “israelo diretto“. poi, certo che gli islamici bisogna convincerli, soprattutto quando sono appena ventenni, e se devi convincerli a cosa serve il lavaggio del cervello in stile MKultra? Per finire, “al papa e alla mamma bisogna dirglielo”, certo che glielo dicono, li coinvolgono nella commedia, e li informano anche della paghetta che riceveranno, il che giustifica certo linguaggio non-verbale assolutamente grottesco da parte dei genitori delle vittime, come in questo caso.
Chi è il mandante?
Qui è facile indovinare chi ci guadagna di più: sono Israele e gli USA, non certo il mondo islamico nè la causa Jihadista che non ha niente a che vedere con questa tragicommedia con risultati di cacca fritta. I veri jihadisti si occuperebbero delle banche e di Israele, ma niente, colpiscono solo il popolino, sarà per aiutare la loro causa? No, evidentemente si vogliono far spazzare via, sono dei jihadisti al servizio di Israele, allora diciamolo chiaramente: per noi occidentali televisionati, i terroristi islamici sono innanzitutto idioti, poi cattivi.
Mazzucco fa l’esempio di Sirhan Sirhan, che era controllato per uccidere (magari sparare a salve mentre qualcun altro sparava davvero), ma andava su una sola persona: Bob Kennedy, qui ci sarebbe invece un forsennato lavato di cervello che riesce a compiere un’azione complicata, in modo efficace, uccidendo o ferendo 100 persone. Che pilota! davvero, e che lucidità nello scappare subito dopo.. è ovvio che i conti non tornino, questa del controllo mentale, seppur fattibile tecnicamente, nel contesto di falsificazione attuale è fra tutte la TEORIA MENO PLAUSIBILE, ma Mazzucco vuole farla passare per la più plausibile perchè lo dice in un certo modo che sembra che ha ragione lui, e addirittura “corregge Salvo”.
Mazzucco: “non sono in grado di confermare nè di negare l’implicazione del Mossad e della CIA” Eppure sarebbe sufficente avere una minima esperienza da osservatore sul modus operandi del Mossad, le analogie sono tante, anche stavolta!
La polizia locale ha un legame molto stretto con Israele e il Mossad, come lo ha pure la polizia francese, inglese e tedesca.
Mazzucco a Salvo: “tu hai un problema con quello che vedi” Potrebbe essere il contrario, Salvo puo aver visto bene.
Mazzucco: “nessuno sa risponderci quando chiediamo: allora come si fa ad occupare la scena del delitto in tempo reale” Si occupa una porzione limitata di suolo pubblico, si usa la polizia e i servizi per pulire la scena e si fanno entrare attori, coordinatori ed addetti agli effetti speciali, tutto viene fatto in fretta, tutto viene fatto male, quindi le immagini non mostreranno mai niente di chiaro. Oppure si puo’ registrare una parte o la totalità delle immagini durante un’esercitazione precedente e le si spaccia ai media come attuali. Non è l’unica verità possibile ma è altamente fattibile.
Mazzucco: “perchè complicarsi la vita con gli attori?” E allora perchè complicarsi la vita con VERE VITTIME quando basta un falso ben costruito e fatto circolare su tutti i media? La prova che l’hanno fatto bene è che ci hanno creduto anche persone molto sagaci.
Mazzucco: ci vogliono 500 comparse No, ce ne vogliono molte meno, meno di 100 sicuramente, forse meno di 50. Ma non è questo il punto, le comparse ci sono, le abbiamo scovate in tutti gli altri attentati, e per ognuna che viene accettata in quel ruolo dai recruters degli acting studios, come Crisis Cast per esempio, ce ne sono altre 10 che sperano di poter entrare nel team, perchè ci sono anche tanti soldini da guadagnare!
Salvo spiega che è meglio limitare il numero di parenti di morti, e che è semplice isolare una parte della Rambla e far allontanare la gente.
Lo pensiamo anche noi.
Spiegazione di Mazzucco sul “bambolotto dell’attentato di Bruxelles“:
“un signore che è rimasto con un bambolotto in mano, è talmente scioccato che non pensa a metterlo giù, ce l’aveva in mano prima e al momento dell’esplosione l’ha tenuto in braccio meccanicamente” Ma se c’è il bambolotto? DOV’E’ IL BAMBINO? Prende il bambolotto e NON SI OCCUPA DEL BAMBINO? Cosa ci faceva con un bambolotto in mano? Tutti arzigogoli per non dire che filmare una scena finta è possibile, usando un bambolotto.
E tornando a Barcellona aggiunge: “se fai scappare tutti, come fai ad assicurarti che non ci sia il curioso morboso che si accorge della messa in scena?” Ma far scappare tutti serve proprio a quello, chiudere l’area per evitare la presenza di curiosi, se ne restano, li si potrebbe minacciare, o non li ascolterà nessuno, nessun media ufficiale diffonderà cosa hanno scoperto e se presenti in rete saranno soggette alla censura ed impedite di circolare liberamente, di raggiungere la massa critica. Cosa che è riuscita bene anche a Berlino dove i video (come questo) non mostrano alcuna evidenza di vere vittime e molti video più utili sono stati rimossi.
Salvo ricorda che la scenografia viene fatta in un’area ridotta, ma secondo Mazzucco la dovrebbero vedere le persone dalla finestra e potrebbero andare in TV per dire cosa hanno visto. Quale TV? infatti lo stesso Mazzucco si rende conto e si corregge.. appena si accorge di parlare un po’ come Attivissimo si dà una raddrizzata e sembra ragionare di nuovo con Salvo.
Poi rincara: “Io conosco la promenade di Nizza e non puoi mettere delle persone false” Certo che puoi, anche se non conosciamo tutta la loro tecnica dalla A alla Z, è possibile. False vittime, attori di crisi? Possibile anche quello. Esempio video. Invece come puo’ un camion di quelle dimensioni entrare nel centro di nizza in un giorno di festa nazionale? Con un’ordinanza in corso che ne vieta il transito in TUTTA LA CITTA’? cosi astuto questo terrorista? Oppure è stata la polizia a scortare il camion?
Possibile che non ci sia una telecamera che ci fa vedere un po cosa è successo?
Risponde Mazzucco:”di video ce ne sono solo 2 o 3, non so perchè non ne fanno vedere altri, forse per non aizzare altri copycats” “il fatto che non te li fanno vedere non vuol dire che non esistono” Semplice logica: tutti filmano al giorno d’oggi, ci sono più telecamere che occhiali, quindi niente immagini = niente prova del racconto dei media. Ci sarebbero troppi telefoni e troppe telecamere. Il ragionamento di Mazzucco sembra quello che lui stesso ha combattuto per anni, a noi ha ricordato un certo Eugenio Scalfari che disse: “gli americani hanno fatto bene a non mostrare le immagini di Bin Laden da morto, per non idealizzarlo…”
I media sono in stretto contatto con gli organizzatori reali?
Risponde Mazzucco: “non gli viene detto cosa dire, praticano un’autocensura, non le pubblica lui se possono dargli noie” Secondo noi si tratta invece di veline preconfezionate in Israele o USA e distribuite ai media che non possono fare nessuna verifica, perchè sono notizie concordate imposte dai proprietari (una manciata soltanto) degli stessi media. Chi si oppone è fuori o viene fatto fuori.Sarà un caso che i grandi magnati dei media siano raramente pro musulmani e cosi’ spesso pro israeliani? E quanto spesso sono direttamente israeliani sionisti? La verità è che lo sono, sionisti, nella totalità dei casi, il sionista ha interesse a distruggere l’immagine dell’islam, distogliere il giovane musulmano dalla lotta sociale attraverso una psicosi di colpevolezza indotta e manipolare il pensiero comune contro i nemici dell’usurpatore israeliano.
Salvo porta l’esempio del video di Bruxelles montato con il video russo, opportunamente modificato per coprire la bufala, “li’ c’è stata un’azione fatta con cognizione di causa per spacciare un falso”. Secondo Mazzucco invece è l’errore di un singolo e gli altri non hanno verificato, l’hanno messo tutti in onda e poi hanno dovuto fare la correzione. “ce n’è uno che prende il video e non va a verificare la fonte, basta un coglione che prende il video, si sente furbo e la mette in onda cosi’ lui fa 100.000 click e poi lo prende un giornalista, lo propone e lo mettono in onda, poi dopo due giorni arriva la correzione”
“Un errore del primo e tutte le tv si adeguano e lo trasmettono senza verificare, nessuno va a verificare, si fidano del primo” Secondo noi invece quel video è già stato preparato e viene trasmesso da tutte le televisioni per fornire un legame simbolico tra il racconto dei media e l’attività mnemonica dello spettatore, le prime immagini sono quelle che contano perchè saranno ricordate più a lungo, qualsiasi altra notizia di correzione successiva avrà un effetto più debole sulla memoria e sull’inconscio. Quindi il falso è volontario e fa parte della tecnica di manipolazione.
Secondo Mazzucco I vari filmati dell’ISIS sono falsi HALLELUHIA diciamo noi, certo che sono falsi! Mazzucco dice: “le mie analisi le trovate su youtube”, Ma la “decapitazione made in hollywood” e la “decapitazione Foley” non sono più in linea, Ci dica allora dove sono, quella almeno è un’analisi giornalisticamente buona.
La no plane theory
LA CENTRALIZZAZIONE DELLA MENZOGNA; come per l’11 settembre in cui poche televisioni hanno mandato le immagini degli aerei, taroccate quasi in tempo reale e quindi zeppe di errori, per esempio la mancata cancellazione dei NOSE OUT, per Barcellona c’era decisamente più tempo, ma cio’ non ha impedito l’emergere di errori. Anche a Barcellona i video sono pochissimi, solo 3, è LECITO QUINDI PENSARE che questi video siano prodotti dalla stessa organizzazione che ha fatto la messa in scena e poi vengano distribuiti ai media facendoli passare per autentici o artigianali.
Se la menzogna è centralizzata, allora c’è un fornitore dei falsi video artigianali e ci sono tutti i media che li diffondono senza distanza critica.
Tra i produttori di questi video, a livello esecutivo, potrebbe ben logicamente figurare Rita Katz, che è quella che invece trova tutte le rivendicazioni, su un unico canale terrorista, quello di Amaq.
Salvo chiede: Come fa l’aereo ad entrare per intero nella torre d’acciaio?
risponde Mazzucco: Energia cinetica con la massa moltiplicata per la velocità al quadrato () prendendo una mollica per fare l’esempio, l’energia cinetica della mollica è la sua massa moltiplicata per il quadrato della velocità, quindi se ti prendi una mollica lanciata da vicino non ti fa nulla, se ne becchi una che viaggia ad altissima velocità ti puo attraversare la testa. Ecco perchè facevano volare gli aerei a 900 all’ora, in quel modo li’ possono entrare per intero. E INVECE NO, LA LOGICA VUOLE CHE ALMENO ALCUNI DETRITI RIMANGANO ALL’ESTERNO, l’energia cinetica diminuisce con la resistenza dell’edificio in metallo, quindi almeno parti dell’aereo sarebbero dovute restare all’esterno, anche se gli aerei fossero rinforzati. Inoltre l’approccio più sensato potrebbe essere il seguente: BISOGNA FIDARSI DEI NOSTRI OCCHI, NELLE IMMAGINI UFFICIALI GLI AEREI SONO PIXELS, NON OGGETTI CON UNA MASSA, questo è particolarmente evidente grazie agli slow motion. VEDI USO DI EDITING SOFTWARE
Quella sagoma nella torre è stata creata dagli esplosivi?
E’ POSSIBILE, MA IL PROBLEMA NON STA NEI CALCOLI, STA NELL’EVIDENZA VISIVA, LE IMMAGINI FORNITE DAI MEDIA SONO UNA PROVA DI MONTAGGIO VIDEO E SI VEDE CHIARAMENTE (IN TUTTI GLI SLOW MOTION DISPONIBILI), CHE GLI AEREI NON HANNO CORPO, SONO UN AMMASSO DI PIXELS IN MOVIMENTO.
Tornando a Barcellona.
Dice Mazzucco: “Ho visto le fotografie dell’incidente al ciclista Scarponi e di un altro incidente dove ha perso la vita Nicky Hayden e non c’erano tracce di sangue, quando vieni investito hai un impatto con traumi interni, devo pensare che anche Nicky Hayden fosse un manichino?”
E noi dobbiamo pensare che LE PROBABILITA’ che questi schizzi di sangue si verifichino per UNA PERSONA siano gli stessi che in uno scontro CON 100 PERSONE?
Salvo infatti fa notare: “sul piano delle probabilità è possibile che qualcuno fra i 100 abbia una ferita con sangue”. Noi pensiamo che la probabilità statistica del “niente schizzi” sia remota: A Barcellona infatti c’è anche un paraurti che si rompe progressivamente, scoprendo un frontale sempre piu’ tagliente che dovrebbe aumentare
Poi Mazzucco usa la suocera per fare un esempio: “non è che se la investo a 30 km all’ora esce il sangue (con tutto il rispetto, tra l’altro la suocera non ce l’ho neanche più)” Il massimo dell’eleganza…
“Per fare un’analisi seria di qualsiasi immagine servono almeno 3 inquadrature” aggiunge Mazzucco. E’ vero ma non sempre, a volte una foto puo’ bastare, soprattutto quando si conosce il contesto. Se è troppo evidente che una foto ritragga una mela per esempio, non chiederemo necessariamente di vederne altre due, diremmo “qui vedo una mela”. A noi infatti i MANICHINI pare proprio di vederli, dopo aver analizzato le immagini in tutti i modi (video inclusi) li vediamo ancora e ci pare strano che qualcuno non li veda, a meno di un corto circuito logico che ne impedisca il riconoscimento.
Mazzucco è parso più autoritario che autorevole, ma soprattutto molto nervoso, anche quando ride. E questa non è una teoria, è la nostra impressione.
Al momento, del recente attentato di Berlino si conosce solo la narrativa imposta dalla polizia e dai media, ovvero la spazzatura intellettuale che dobbiamo continuamente evitare per non restarne sepolti. Ma stavolta è ancora più dura non cedere allo scoramento rischiando di farsi travolgere dall’assurdo. Vediamo perchè:
In televisione si racconta la storia unica di Anis Amri che è partito dall’Italia per Berlino, ha fatto la strage, ha dimenticato il documento sotto il sedile del camion, è fuggito in italia girando mezza europa ed è stato ucciso da un giovane poliziotto in prova.
Noi questa storia non possiamo raccontarla ne adattare la lingua a cotanta follia, ci limiteremo quindi a spiegare le cose così come paiono logiche ed evidenti.
L’attentato non è stato commesso da un islamista legato ad ISIS, è una messa in scena dei servizi segreti con la complicità della polizia tedesca.
Ancora una volta è l’officina di propaganda israelo-americana SITE Intelligence Group a “trovare” per prima la rivendicazione ISIS di questo ultimo clamoroso hoax.
Una fabbrica di falsi mediatici clandestina che sfugge ad ogni verifica fattuale e di cui i media occidentali si servono per alimentare la crociata contro i musulmani voluta dalla mafia mondiale sionista che li controlla.
Come fa Rita Katz ad ottenere queste informazioni sempre prima degli altri? Tutti gli attentati passano dai suoi monitor perché ha l’esclusiva coi canali terroristi? Perché?
Oppure esiste un collegamento tra la propaganda di SITE e l’industria della guerra USraeliana? Su questo restano pochi dubbi visto che il clan della Katz produce anche le false esecuzioni che poi farà finta di trovare sul canale terrorista gestito da loro stessi: Amaq.
Al momento, su 12 morti solo 5 sono stati identificati, ne mancano 7, com’è possibile a 7 giorni dall’attentato? Forse che il camion ha travolto una bancarella di profughi senza documenti?
Dove sono le carte d’identità, le carte di credito, i telefoni con relativa scheda SIM, dove sono le varie tessere che generalmente imbottiscono il portafogli? Com’è possibile credere che per identificare 7 cittadini tedeschi si debba ricorrere all’esame del DNA?
Anche stavolta dobbiamo salutare la vittima italiana Fabrizia Di Lorenzo senza nessuna prova della sua morte, il conducente del TIR e la turista israeliana che sarebbe addirittura “dispersa”, c’è la donna ucraina di cui non si sa niente e poi c’è la ceca Nada Cizmar, una ragazza talmente discreta che ha aggiornato la sua immagine di copertina Facebook per l’ultima volta nel Novembre 2015. Anche loro da piangere, ma soprattutto perché coinvolti in uno degli hoax più pacchiani a memoria d’uomo.
Tra i feriti però ci sono i crisis actors, come potevano mancare?
Ce ne sono due molto bravi di Palermo. Una è la raggiante Elisabetta Ragno, quella che sorride raccontando l’orrore di Berlino,
l’altro è il suo compagno di marachelle Giuseppe La Grassa. In questo video La Grassa commette un grosso errore di recitazione dicendo: “a parte ciò che ho raccontato a te poi mi sono rimasti solo bei ricordi del viaggio”.
Ovvero niente shock post traumatico per lui, “la cartolina” che gli viene in mente per prima non ritrae i corpi straziati ma la bellezza del viaggio. In questa seconda versione della stessa intervista i cripto giornalisti tagliano infatti quella parte imbarazzante, ma La Grassa dice “travolto e spazzato a terra” dimenticando che è stato colpito alla spalla sinistra, come aveva invece dichiarato in quest’altra intervista.
Vale la pena precisare che Giuseppe La Grassa è un attore, un pessimo, uno squattrinato che ha accettato di recitare questo copione per soldi, ma non un mitomane spontaneo.
Anche gli stati Uniti fanno la loro parte con questa pasticciona, Shandana Durrani, un’impiegata di Google che proprio non riesce a dire una frase senza leggere lo script posto a fianco alla telecamera che la riprende. Video.
Anche Ariel Zurawski, altro crisis actor, proprietario del “camion omicida” di Berlino ha un profilo tutto particolare:
D’israeliani ce n’è sempre in abbondanza quando accadono fatti di questo genere, spesso avvenimenti senza nessun riscontro reale, a volte false flag con decine di morti, ma con una costante: la distruzione dell’immagine dei musulmani a livello mondiale.
Ad esempio, dieci minuti prima che il camion “falciasse la folla”, il Prof. Shlomo Shpiro passeggiava al mercato di Natale tra uno stand e l’altro.
Shpiro è israeliano, esperto di “gestione di crisi”, di terrorismo e spionaggio, legato ai servizi segreti israeliani, consulente per la NATO e docente della Bar Ilan University di Tel Aviv.
Ha raccontato al Bild: “E ‘stato per pura fortuna che non fossi più lì. Fuori faceva troppo freddo, così ho preso un autobus e mi sono allontanato. Poco tempo dopo abbiamo sentito le sirene “
Lutz Bachman invece, ex criminale tedesco, presidente di un’organizzazione xenofoba cripto-israeliana chiamata PEGIDA ha rivelato su Twitter la nazionalità del terrorista a sole 2 ore dall’attentato, adducendo “fonti interne della polizia”, quando la polizia però cercava ancora un pakistano, ovvero prima che il documento trovato nel camion identificasse Anis Amri.
Come fai a fare un attentato islamico senza personaggi legati ad Israele? C’è addirittura il sospetto, alimentato dalle malelingue, che li faccia tutti il Mossad con la complicità della polizia e altri servizi occulti, e che l’israeliana ultrasionista Rita Katz si occupi soprattutto di spargere la voce del padrone.
Tutti però si concentrano sul lupo solitario. Persuasivi i media, ben al di là dell’inverosimile.
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Ecco un breve excursus di alcuni altri capolavori dell’assurdo andati in onda a reti unificate e attribuiti al terrorismo islamico malgrado la totale assenza di prove:
*11 SETTEMBRE 2001 – più di 3000 vittime in una serie di attentati aerei negli USA
3 TORRI ABBATTUTE CON 2 AEREI IN CGI, CONTRAEREA MILITARE FUORI SERVIZIO PER 2 ORE, DOCUMENTI RITROVATI INTATTI DALLE TORRI POLVERIZZATE, NESSUN AEREO SUL PENTAGONO, ALTRO AEREO SPARITO IN UN BUCO IN PENNSYLVANIA, USO DI CRISIS ACTORS
* 11 MARZO 2004 – 191 morti e quasi 2.000 feriti in una serie di attentati con bombe nascoste in bagagli su diversi treni pendolari in tre stazioni di Madrid, fra cui Atocha e dintorni;
NESSUNA PROVA, FONTI DELLA POLIZIA
* 7 LUGLIO 2005 – 56 morti (fra cui 4 kamikaze) in 4 attentati suicidi sulla metropolitana e su un autobus a Londra. Circa 700 feriti. Il 21 luglio seguono altre quattro esplosioni sulla metropolitana e su un autobus, ma solo detonatori, e non ci sono vittime;
L’UNICA PROVA È UNA FOTO TAROCCATA CON PHOTOSHOP DEI PRESUNTI TERRORISTI ALL’ENTRATA DI UN METRO. USO DI CRISIS ACTORS
* 19 MARZO 2012 – Un uomo apre il fuoco davanti una scuola ebraica a Tolosa, uccidendo un rabbino e tre studenti. Una settimana prima lo stesso killer aveva compiuto due agguati contro militari a Tolosa e a Montauban: tre morti e un ferito;
NESSUNA PROVA, DICHIARAZIONI DEI TESTIMONI CONTRARIE ALLA VERSIONE DELLA POLIZIA, CORPI DELLE VITTIME SPEDITI IN ISRAELE SENZA AUTOPSIA, USO DI CRISIS ACTORS
* 24 MAGGIO 2014 – Un uomo uccide quattro persone a colpi di kalashnikov al museo ebraico di Bruxelles. Gli inquirenti arrestano un 29enne francese di origini arabe sospettato di essere stato in Siria nel 2013 come volontario nelle file dei jihadisti dell’Isis;
NESSUNA PROVA, FONTI DELLA POLIZIA, USO DI CRISIS ACTORS
* 7 GENNAIO 2015 – 12 morti nell’attacco compiuto da due terroristi islamici nella sede del giornale satirico Charlie Hebdo, a Parigi. Il 9 gennaio il terrorista Coulibaly prende in ostaggio una decina di persone e ne uccide quattro in un supermercato kosher a Vincennes;
DOCUMENTI TROVATI SUL VEICOLO, COULIBALY UCCISO QUANDO ERA GIÀ AMMANETTATO, USO DI CRISIS ACTORS
* 14 FEBBRAIO 2015 – Sparatoria in un caffè di Copenaghen con un morto e tre feriti ad un convegno sulla libertà d’espressione organizzato dall’artista Lars Vilks, autore di numerose caricature del profeta Maometto nel 2007. Poche ore dopo una seconda sparatoria vicino a una sinagoga: 3 feriti;
NESSUNA PROVA, FONTI DELLA POLIZIA
* 13 NOVEMBRE 2015 – 130 le vittime di tre attacchi coordinati a Parigi e dintorni. Tre kamikaze si fanno esplodere da soli vicino allo Stade de France, morto un passante; NESSUNA PROVA, 39 vittime nell’11/o arrondissement, uccise a colpi di kalashnikov sparati contro diversi bar e ristoranti; 90 uccisi da un commando kamikaze nella sala concerti Bataclan.
COMMANDO DEL MOSSAD SPACCIATO PER ISLAMICO. IDENTIFICAZIONE DEI TERRORISTI INCOMPATIBILE CON LE TESTIMONIANZE E LE IMMAGINI VIDEO CONSEGNATE AL DAILY MAIL. UNICA FOTO DEL BATACLAN FORNITA DA UN’AGENZIA ISRAELIANA, USO DI CRISIS ACTORS
* 22 MARZO 2016 – 31 morti e circa 300 feriti in una raffica di attentati compiuti a Bruxelles e rivendicati dall’Isis: due all’aeroporto Zaventem e uno alla stazione della metro di Maalbeek.
NESSUNA PROVA, FONTI DELLA POLIZIA, USO DI CRISIS ACTORS
* 28 GIUGNO 2016 – 41 morti e 239 feriti all’attentato di una donna kamikaze del 28 giugno all’aeroporto di Istanbul.
NESSUNA PROVA, FONTI DELLA POLIZIA
* 14 LUGLIO 2016 – decine di morti (almeno 74 secondo un primo bilancio), circa 130 feriti di cui una quarantina gravissimi a Nizza per l’attacco di un pesante camion che ha falciato la folla per 2 km sul lungomare della Promenade del Anglais, poi ucciso dalla polizia.
DOCUMENTI TROVATI SUL VEICOLO. IL CAMION NON POTEVA ENTRARE A NIZZA. UNICHE IMMAGINI RIPRESE DA ISRAELIANI, USO DI CRISIS ACTORS
* 19 DICEMBRE 2016 – 12 morti e 50 feriti in un attentato al mercatino di Natale di Berlino. Un camion ha falciato i passanti, l’attentatore ucciso alcuni giorni dopo in Italia.
NESSUNA PROVA, DOCUMENTI TROVATI NEL VEICOLO. NON C’È LA LISTA DELLE VITTIME. NESSUNA IMMAGINE A SUPPORTO DELLA VERSIONE DELLA POLIZIA, USO DI CRISIS ACTORS
***NOTA BENE: “nessuna prova” significa “nessuna prova di una regia islamista”