La nuova direttrice generale dell’UNESCO è una militante attiva della rete pro-israeliana.
Era data per sconfitta ma ce l’ha fatta, Audrey Azoulay, già ministro della cultura francese è stata recentemente eletta con 30 voti a spese del superfavorito canditato del Qatar Hamad Al-Kawari, che con 28 voti vede sfumare l’occasione di diventare il primo direttore arabo dal 1946.
Per combinazione, l’arrivo della Azoulay coindide con il ritiro di USA e Israele dal gruppo degli stati membri.
Come previsto, era più semplice per Israele disinnescarne il potere mediatico dall’interno piuttosto che allontanarsi e lasciare il campo libero, era necessario infiltrare l’UNESCO per impedirgli di esprimersi in modo troppo deflagrante su questioni strategiche per Israele.
Alcuni fatti:
Il padre André è stretto collaboratore della rete israeliana e lavora come consigliere affaristico tra Israele e il Marocco presso il re Hassan II.
Nel 2015 Audrey Azoulay pertecipa ad un meeting pro israeliano tenuto da Benjamin Netanyahu nella grande sinagoga di Parigi. Sono presenti François Hollande e l’allora primo ministro Manuel Valls.
Nel 2016 Azoulay impone a France Télévision l’acquisto di un film sponsorizzato da una famosa lobby pro-israeliana, il CRIF.
Nel 2016 Azoulay difende la messa in onda di un film osceno prodotto dall’ultrasionista Seth Rogen.
Sausage Party proponeva subdolamente la visione israeliana della questione mediorientale ed era sotto bersaglio delle associazioni cattoliche per l’estrema volgarità con cui mischiava violenza, sesso, religione e politica. L’avvocatura del ministro Azoulay interviene per abbassare il limite di età e permettere una più completa diffusione del film.
Nel 2016 Audrey Azoulay accompagnata da suo padre assiste in sinagoga alla premiazione di un documentario largamente sponsorizzato dalla stampa filo israeliana che denuncia il jihadismo, il complottismo e l’antisemitismo dei giovani di banlieue. Il documentario è prodotto da un gruppo ebraico liberale vicino alla lobby ultrasionista American Jewish Commettee.
Il quadretto che ci sembra emergere è il seguente:
- Israele e gli USA non vogliono che l’UNESCO sia un forte opinion maker internazionale perchè non tollerano la minima ingerenza mediatica, la cancellazione delle istanze Palestinesi deve procedere senza intoppi.
- L’UNESCO pur con l’infiltrazione Israeliana riusciva a passare mozioni che denunciavano la colonizzazione e riconoscevano la Palestina.
- Israele esce quindi teatralmente dall’UNESCO mentre ha già programmato di assumerne la direzione tramite un’infiltrata, Audrey Azoulay, nuova utile pedina di una scacchiera che la comunità internazionale continua ad ignorare e che i media fanno di tutto per nascondere.
Fonte: Panamza